Mascherina chirurgica 3 strati: caratteristiche e conformità

Sono passati ormai molti mesi dall’inizio della pandemia. Indossare la mascherina chirurgica era inizialmente strano, qualcosa infatti a cui non eravamo affatto abituati, qualcosa che credevamo appartenesse solo agli ospedali o agli studi medici. Con il passare delle settimane però la mascherina chirurgica 3 strati ci è diventata sempre più familiare. Ma con quali materiali è realizzata? Come avviene la sua produzione? Quali norme deve rispettare? Cerchiamo di rispondere insieme a queste domande.
Quali materiali sono utilizzati e come vengono prodotte
Le mascherine chirurgiche sono classificate come dispositivi medici. Non nascono per proteggere chi le indossa, ma anzi nascono per proteggere gli altri. Il droplet (cioè l’emissione di secrezioni respiratorie e salivari in forma di goccioline) infatti di chi indossa la mascherina non può raggiungere l’esterno, così che non possa esserci diffusione alcuna del virus. La capacità filtrante di queste mascherine è elevata e se tutti le indossano il virus può essere contrastato in modo piuttosto semplice ed efficace. Certo, da sole le mascherine chirurgiche 3 strati non possono fare miracoli. È necessario quindi anche far scendere in campo il distanziamento sociale, una corretta igienizzazione delle mani e un po’ di sano buon senso per riuscire in questo intento.
Le mascherine chirurgiche 3 strati sono realizzate in polipropilene, conosciuto anche come tessuto non tessuto - TNT. Ogni strato è realizzato in questo materiale, ma con diversi spessori e densità. Sono in possesso di due elastici, così da fermare la mascherina sul viso.
Per legge, affinché si possa davvero parlare di una mascherina chirurgica, devono essere indicati sulla confezione le seguenti diciture:
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Dispositivo medico o DM, nello specifico di classe 1.
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Codice EN 14683. Si tratta della norma tecnica che stabilisce i requisiti che quella mascherina deve rispettare per poter avere una capacità filtrante adeguata e allo stesso tempo anche una buona respirabilità.
Se queste diciture non sono presenti, non se ne può parlare come di una mascherina chirurgica. Non lo è affatto. Se ne può tutt’al più parlare come di una mascherina per la collettività. È possibile che siano disponibili in commercio dei dispositivi medici senza però Codice EN 14683 e senza il marchio CE. Queste mascherine sono dispositivi che rispettano tutti i requisiti previsti dalla legge, ma che non sono state sottoposte a tutti i controlli del caso. Sono arrivate sul mercato grazie ad una deroga del governo, per far sì che fosse possibile rispondere alla richiesta crescente a causa della pandemia.
Quando la pandemia ha preso il via, le uniche mascherine chirurgiche che erano disponibili erano quelle di colore celeste. Con il passare dei mesi invece sono arrivati sul mercato modelli di mascherina chirurgica 3 strati in molti diversi colori e in molte fantasie. Dopotutto dato che si tratta di un accessorio che dobbiamo indossare quotidianamente e chissà per quanto altro tempo ancora, un po’ di colore e di allegria non guasta. Oltre alle mascherine chirurgiche per adulti, sono oggi di semplice reperibilità anche quelle pediatriche, ugualmente colorate e in possesso di fantasie adatte ai bambini così che per loro indossarle possa risultare un po’ più piacevole.
Mascherina chirurgica 3 strati: è possibile riutilizzarle più volte?
Nel corso dei mesi, in molti hanno parlato della possibilità di riutilizzare più volte la mascherina chirurgica 3 strati. Si è parlato anche della possibilità di igienizzare le mascherine per renderle di nuovo impeccabili. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla questione.
La mascherina chirurgica 3 strati è un dispositivo medico monouso. Questo significa che deve essere gettata nella spazzatura dopo un solo utilizzo. Riutilizzarle è del tutto controproducente, così come igienizzarle. Riutilizzandole infatti si corre il rischio che il potere filtrante della mascherina non sia più elevato. Igienizzandole, qualunque sia il metodo scelto, si corre il rischio di rovinare il tessuto.
Ci sono però alcune considerazioni da fare al riguardo. Le mascherine chirurgiche smettono di offrire protezione dopo 4 ore. Se vengono indossate quindi per un simile lasso di tempo, devono essere gettate via. Inoltre è importante maneggiarle dagli elastici, così da toccare il meno possibile il tessuto con le mani. Non devono inoltre essere igienizzate in alcun modo.